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L'idea del nostro socio fondatore Marco Arduini, quella di mandare una foto con dedica e ringraziamento alla rappresentante dell'Azienda Valle Reale di Popoli, dove si è svolto il nostro raduno del 29 giugno scorso, era semplice ma, per noi, un importante segno di amicizia ideato a freddo. E per questo ancor più sentito da noi organizzatori.
Ebbene, l'effetto che ha avuto lo potete leggere nelle parole scritte da Ilaria Di Loreto:
"Cari Amici,sono rientrata dalle ferie con una bella sorpresa, il vostro pensiero sulla mia scrivania. Sono davvero felice che sia andato tutto bene e che i nostri ospiti si siano trovati a loro agio con l’organizzazione, spero che in futuro ci saranno prossime occasioni per rivederci, mi farebbe davvero molto piacere.A nome mio e di tutta l’azienda vi ringraziamo per la bella giornata passata in vostra compagnia e per le vostre belle parole, è un piacere lavorare se significa avere a che fare con persone gentili e amichevoli come voi.Un saluto carissimo,Ilaria"Segno evidente che riusciamo a coinvolgere non solo i partecipanti, ma tutti quanti partecipano ad una nostra manifestazione!
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- Written by Roberto dB
Anche se è diventato ormai un “classico” per il nostro club, questo appuntamento di inizio estate non finisce mai di stupire: stavolta non tanto per un discorso quantitativo, ma qualitativo.
Intanto si è rinnovato per i luoghi dove si è svolto, fra Sulmona (AQ) e Popoli (PE); poi perché è iniziato con la mostra delle vetture d’epoca dell’amico Pietro Crugnale al Nuovo Borgo di Sulmona, che ha destato molta curiosità fra i frequentatori dei vai negozi della galleria commerciale.
Ma soprattutto per la scelta di visitare, pranzare e degustare vini presso l’Azienda Agricola Valle Reale di Popoli.
La vista era incantevole, con i vigneti che digradavano verso la valle del fiume Pescara ed il massiccio della Maiella davanti.
Interessante e piacevole la presentazione dell’azienda e dei prodotti pregiati che ne nascono, merito della bella Ilaria Di Loreto che ha interpretato la parte della guida e del sommelier.
A lei vanno i nostri ringraziamenti, come pure al Dott. Andrea Di Cosmo, Direttore del centro commerciale Nuovo Borgo per l’ospitalità presso la struttura di Sulmona; stesso dicasi per Armando Di Rienzo di Scanno (AQ), che ha omaggiato tutti i partecipanti di un ricordo di valore, prodotto artigianale della omonima e ormai storica oreficeria, ma anche dell’amico Roberto Mari di L’Aquila che ha voluto lasciare (ancora una volta) un suo presente.
Un grazie particolare anche alla testata Automobilismo d’Epoca che ha contribuito per il tramite di Francesco Pelizzari, redattore capo di questo mensile di settore.
E, come sempre, la soddisfazione più grande è quella di aver soddisfatto tutti i presenti, ed aver contribuito a stringere nuove e sincere amicizie (che è la cosa che più ci piace in questo ambiente!).
Gli organizzatori
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- Written by Roberto dB
L’argomento è vasto, ed ha diverse sfaccettature, ma qui vorrei elencare un paio di note in merito.
Comincio con l’affermare che è ipocrita chi dice che non vorrebbe prendere la sua auto storica tutti i giorni, a meno che non si tratti di una vettura speciale più da corsa che da strada. Oppure che non sia una vettura veramente da museo, sia perché di pregio particolare, sia perché molto anziana e quindi inadeguata al traffico moderno.
Infatti l’insidia peggiore è proprio quella di buttarsi nella mischia dei veicoli che si muovono, soprattutto in una grande città (io parlo di Roma, ma così tante altre), dove lo stress per la meccanica, e lo stress degli altri autisti di veicoli attuali, mettono a repentaglio la giusta conservazione del mezzo: pensate che dispiacere veder frantumato un fanalino per una manovra sbagliata, un’ammaccatura di qualcuno che ti tampona, come minimo ti piega n paraurti in acciaio inox…
Da parte mia, qualche settimana fa, ho notato un particolare che mi ha fatto riflettere: dopo essere stato inattivo con le mie vetture per lungo (troppo!) tempo, ho dovuto riprenderle per farle muovere, andando come tutte le mattine ad accompagnare mio figlio a scuola e dopo recarmi al lavoro. Ebbene, l’avere fra le mani i comandi di un’anziana vettura, mi faceva procedere con una cautela che invece avevo perso nell’utilizzo del mio “elettrodomestico” moderno.
Quindi guidare con tutte le possibili cautele, senza la fretta ed il rischio nei passaggi stretti con i vicini di fila; raddoppiare l’attenzione agli incroci e non forzare troppo la velocità, insomma, oserei dire che la vettura storica ha una SICUREZZA ATTIVA maggiore di una moderna. Ditelo al mio assicuratore quando mi chiede di non usare quella vettura tutti i giorni!!!
Pensate pure al modo di parcheggiare odierno, dove se devi entrare in uno spazio esiguo non ti fai scrupolo di qualche toccata anteriore e posteriore alle altre auto. Lo fareste con una Lancia Fulvia?
Il parcheggio, e soprattutto il rimessaggio (notturno), è un altro problema che sicuramente va affrontato in maniera da conservare al meglio il nostro gioiello.
Lasciare un’auto in strada fa correre sempre dei rischi: vedi foto, scattate qualche giorno fa a Roma.
Quella povera Fiat 500 sostava in quel punto da diversi tempo (ci passo tutti i giorni), finchè, una mattina, amara sorpresa per il proprietario.
Probabilmente, nottetempo, qualche scriteriato guidatore ha allargato troppo la curva ed ha schiacciato la 500 addosso al paletto e alla macchina che era parcheggiata davanti.
Se ognuno di noi trovasse la propria auto in queste condizioni, avrebbe un…infarto. Se fosse un’auto moderna, il danno sarebbe “limitato” nel senso che si sa dove e a quanto procurarsi i pezzi nuovi; nel caso di un’auto storica, invece, oltre al danno anche la preoccupazione di non poterla ripristinare come in origine.
Fate attenzione, mi raccomando!